(Français) Al simposio ecclesiale di Roma varie voci affrontano il tema dell’Africa e della sua spiritualità
Giovedì 1 Ottobre si è svolto, presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, il Simposio Ecclesiale “Certezze e speranze: il Sinodo dei Vescovi per l’Africa”, organizzato da Movimento Shalom Onlus e Pontificia Università Gregoriana sotto il Patrocinio del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari.
Gli obiettivi principali dell’incontro erano da un lato quello di servire con fiducia e speranza il Sinodo, coinvolgendo istituzioni, società civile ed ecclesiale, dall’altro quello di favorire le potenzialità spirituali ed umane dell’Africa per il suo progresso sociale e gli equilibri socio-politici nel mondo.
L’opportunità che il Movimento Shalom ha avuto di poter organizzare un Simposio ecclesiale sull’Africa presso la Pontificia Università Gregoriana, grazie alla benevola accoglienza dei responsabili dell’Ateneo e alla instancabile attività di don Bobo Ngaud Steve Gaston, ha rappresentato un’esperienza indimenticabile per tutti i soci e i partecipanti. Il timore reverenziale che ha colto noi, al cospetto di una parte dell’alta gerarchia ecclesiale africana, di personalità delle istituzioni regionali, provinciali e comunali toscane, del Segretario del pontificio Consiglio per la Pastorale degli operatori sanitari, di professori universitari, del vice rettore e del decano della facoltà di filosofia della stessa Università Gregoriana, si è sciolto nell’atmosfera di cordiale amicizia e fraternità che si è instaurata fra i convenuti.
Fin dai primi interventi, iniziati con i saluti rivolti dal vice rettore R. P. Francisco Javier Egaña S. I. e da S. E. Mons. José Luis Redrado e continuati con le riflessioni del R. P. Théoneste Nkeramihigo S. I., il tema di fondo è stato quello della pace e della giustizia da realizzare in terra d’Africa, come inveramento della parola del Cristo e possibilità di una convivenza davvero umana.
Monsignor Andrea Pio Cristiani, fondatore del Movimento Shalom, ha presentato gli intenti ispiratori e le linee guida dell’associazione: attenzione all’uomo nella sua dimensione biologica, culturale, etica e religiosa. La finalità dei nostri interventi è far sì che i popoli africani acquistino una emancipazione dai bisogni primari e, attraverso l’educazione e la formazione, raggiungano la capacità di governarsi guardando al bene comune e mettendo a disposizione di tutti le grandi potenzialità che il continente offre. L’obiettivo della crescita dell’Africa sarà raggiunto solo superando gli egoismi e gli odi e non può che passare attraverso il perdono.
S. E. Mons. Louis Portella Mbuyu, vescovo di Kinkala, ha portato la sua sofferta testimonianza sulla situazione di grande difficoltà in cui vivono le popolazioni del Congo- Brazzaville.
Jean Baptiste Sourou, docente alla Pontificia Università Gregoriana e giornalista alla Radio Vaticana, ha presentato una lucida analisi di quelli che, a suo avviso, potrebbero essere i punti rilevanti di discussione durante il prossimo Sinodo dei vescovi africani. Per la crescita dell’Africa è fondamentale l’assunzione di responsabilità delle popolazioni e dei governanti, l’adesione e la partecipazione a progetti di sviluppo che siano sentiti come propri, il rispetto delle diverse tradizioni culturali e la rinuncia all’imposizione di modelli estranei alla sensibilità di chi li riceve, l’emancipazione e il riconoscimento dei diritti della donna.
La testimonianza del prof. Filippo Maria Boscia, docente dell’Università di Bari, in relazione al suo recente viaggio in Africa con il cardinale Angelini, ha mostrato la cruda realtà della situazione sanitaria e quali siano le necessità primarie in questo ambito, ma anche l’abnegazione e l’amore di chi opera in tale settore in condizioni talvolta di estrema difficoltà e precarietà.
Il prof. Franco Splendori, docente dell’Università di Tor Vergata ha raccontato la sua esperienza di vita accanto al cardinale Angelini fin dall’adolescenza e ha proposto un interessante e sempre attuale concetto di missione da realizzare anche nella parrocchia e che è il sale della vita del cristiano.
Infine la conclusione del Cardinale Fiorenzo Angelini con il suo umanissimo e caloroso invito ai vescovi africani ad avere “coraggio”, a cogliere l’occasione dell’incontro con il Santo Padre per comunicargli i veri bisogni delle loro popolazioni, perché essi sono i portavoce di uomini, donne e bambini che hanno subito e continuano a subire le ingiustizie del mondo e il Santo Padre è pronto ad accogliere il grido di chi chiede giustizia. E poi alcuni meravigliosi ricordi della sua esperienza come fondatore del Pontificio Collegio per la Pastorale degli Operatori Sanitari, dei suoi viaggi in terra d’Africa che continuano ancora, la convinta asserzione dell’importanza della politica sanitaria all’interno delle attività della Chiesa. Infine un monito: non esiste più una parte di mondo lontana; il mondo è piccolo.
Potremmo aggiungere che tutti viviamo vicini, accanto l’uno all’altro nel cuore di Dio.
Questa vicinanza e fratellanza è stata testimoniata proprio dalla variopinta presenza di ascoltatori di ogni età, provenienti dai più diversi paesi.
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